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Sangallo, Antònio da, il Giòvane.

Pseudonimo di Antonio di Bartolomeo Cordini. Architetto italiano. Cresciuto alla scuola degli zii Giuliano e Antonio il Vecchio, li seguì a Roma nel 1503, dove fu accolto nella bottega di Bramante. Cominciò la sua attività al seguito sia degli zii, sia di Bramante e Raffaello, circostanza che rende difficile individuare nelle opere di quegli anni il personale contributo di S.; sicuramente attribuibili a lui sono tuttavia numerosi disegni legati all'intensa attività di quegli anni (eseguì lavori marginali in Castel Sant'Angelo; fu carpentiere e supervisore del progetto per San Pietro dal 1511, per il cortile del Belvedere dal 1510, per la rocca di Civitavecchia intorno al 1513; fu coadiutore nella costruzione di San Pietro dal 1516 e assistente a Villa Madama nel 1517-18). Senz'altro da ascrivere interamente all'artista sono, sempre a Roma, il rinnovamento di Santa Maria di Loreto (1507) e il palazzo Baldassini (1510-15). Risale al 1515 l'inizio del lungo e prolifico rapporto con il cardinale Alessandro Farnese, per il quale S. realizzò a Roma palazzo Farnese (1515-18), un imponente edificio, squadrato e rigorosamente simmetrico, la cui tipologia ebbe in seguito larga fortuna; successivamente ampliato quando il cardinale Farnese fu eletto papa con il nome di Paolo III (1534), il palazzo impegnò l'architetto fino agli ultimi anni di attività, subendo poi radicali trasformazioni a opera di Michelangelo. Furono sempre i Farnese a commissionare a S. la realizzazione di altri edifici: il palazzo Farnese a Capodimonte (iniziato nel 1518), dalla struttura imponente e austera, quasi militaresca; la chiesa ottagonale con cupolotto, detta La Rocchina, pittorescamente situata su una piccola isola del Lago di Bolsena; la torre-chiesa di Monte d'Oro Laziale, rimasta incompiuta; la chiesetta a croce greca di Sant'Egidio a Cellere (1520), dallo schematismo forse eccessivamente accentuato; la villa di Caprarola (1521-27); la villa-palazzo a Gradoli (1536), la cui facciata ricorda il tipo di villa toscana quattrocentesca. Frattanto, indipendentemente dai Farnese, S. realizzò altri importanti progetti, fra i quali spiccano: la continuazione dal 1518 dei lavori a Santa Maria di Loreto, al Foro Traiano, che aveva interrotto nel 1507; la costruzione di San Giovanni dei Fiorentini (1519), a Roma; il palazzo Le Roy, detto anche la Farnesina de' Baullari (1518-24), sempre a Roma, poi pesantemente rimaneggiato; il palazzo del vescovo di Cervia, mai portato a termine; la cappella del cardinale Alborense in San Giacomo degli Spagnoli, a Roma; il palazzo Farrattini ad Amelia e quello del cardinale d'Arimini a Tolentino; negli anni precedenti il 1520, infine, è da collocarsi l'ideazione della chiesa romana di San Giacomo degli Incurabili. La nomina a primo architetto dei papi Clemente VII e Paolo III gli procurò importanti incarichi ufficiali: alla Zecca papale (poi palazzo del Banco di Santo Spirito) del 1523-24 si aggiunsero in seguito i lavori nel palazzo apostolico di Loreto (1526-34) e la doppia rampa ellittica del pozzo di San Patrizio (1527-35) a Orvieto, in grado di raggiungere acque potabili a notevoli profondità. Dopo aver portato a compimento la raffaellesca Villa Madama (1530) e poco prima di intraprendere i lavori di rinnovo nella Sala regia del Vaticano (1539), S. fu nominato primo architetto di San Pietro (1538); i suoi progetti, tuttavia, in netto contrasto con quelli di Raffaello, vennero realizzati solo parzialmente. Agli ultimi anni della sua attività risalgono: i progetti per la facciata di Santo Spirito (1538-44) in Sassia; la cappella Paolina in Vaticano (1540); la sua stessa casa (poi palazzo Sacchetti), improntata a uno stile decisamente cinquecentesco, ma con alcune anticipazioni manieristiche; palazzo Spada, a Terni. Infine, S. si occupò anche di architettura militare, eseguendo numerosi progetti, fra i quali: il rinnovamento della fortezza di Civitavecchia (1515), lavori di fortificazione a Parma e a Piacenza (1522-26), costruzione della fortezza da Basso (1534-37) a Firenze, eseguita con l'aiuto di vari collaboratori, le trasformazioni e le fortificazioni del ducato di Castro (dal 1537), la fortezza di Ancona (1537), la rocca Paolina a Perugia (1540-41), le mura bastionate del borgo Vaticano (1543-46), tra cui si distingue la Porta di Santo Spirito, rimasta incompiuta (Firenze 1484 - Terni 1546).